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I cittadini di Roma, affetti da HIV ma anche coloro che sospettano di potere avere contratto il virus da oggi si sentiranno meno soli e più assistiti.

Nella Capitale, nel quartiere San Giovanni, ha aperto il primo “Checkpoint” della Regione Lazio, un servizio innovativo dedicato alla prevenzione, consulenza e assistenza alle persone a maggior rischio di contagio da HIV, realizzato dall’Azienda pubblica di servizi alla persona Asilo Savoia nell’ambito di un accordo interistituzionale con Regione Lazio e INMI L. Spallanzani in co-progettazione con l’associazione di promozione sociale Plus, rete persone LGBT+ sieropositive.

Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, Massimiliano Monnanni, presidente ASP Asilo Savoia, Giulio Maria Corbelli, presidente dell’Associazione PLUS, Francesco Vaia, direttore generale dell’Ospedale Spallanzani, Alessandro Capriccioli, consigliere regionale Radicali-+Europa, e Alessandra Troncarelli, assessora regionale alle Politiche Sociali, Welfare, Beni Comuni e Asp hanno tagliato il nastro del centro che è collocato in una struttura di proprietà dell’Asp, vicina ad un presidio sanitario dell’ASL RM 2, ristrutturato e attrezzato con fondi propri dall’Asilo Savoia ed erogherà servizi di informazione, curando anche la somministrazione del test a risposta immediata e fornendo counselling a tutti gli interessati.

“Non è un luogo sanitario dove si fanno solo i test” – ha detto Corbelli“Questo è un posto accogliente dove ci saranno anche tanti altri servizi sulla salute sessuale, che vengono portati fuori dall’ospedale per renderli più accessibili alle persone”.

La struttura vuole diventare un punto di riferimento proprio per le comunità più esposte al virus, a partire da quella LGBT, per facilitare una maggiore libertà e disponibilità all’accesso al servizio da parte dell’utenza.

“Abbiamo messo a disposizione questa struttura gratuitamente, l’abbiamo rinnovata e allestita con fondi nostri, mentre la Regione ha stanziato i fondi per garantire il funzionamento di questa attività” – ha spiegato Monnanni – “Non si fa ancora tutto quello che si può fare tramite le Asp. Spero che il nostro esempio sia contagioso verso le altre Asp nel senso della cooperazione e dell’integrazione senza duplicazione di servizi e sono convinto che con l’assessora Troncarelli e la messa in rete di tutte le Asp si potrà fare di più, grazie all’apporto del loro patrimonio immobiliare e la convergenza delle risorse regionali”.

Il “Checkpoint” collaborerà con le autorità sanitarie per la gestione dei test forniti e la relativa rendicontazione al Centro di Riferimento Regionale per l’infezione da HIV/AIDS (CRR-AIDS) dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani per garantire il supporto nella presa in carico dei soggetti eventualmente risultati positivi al test.

“Lo Spallanzani non ha dimenticato nessuno e ha continuato a prendersi cura di tutti. Queste esperienze sono un incentivo a dematerializzare sempre di più, entrare in un’assistenza di prossimità e andare sempre più incontro a esigenze delle persone” – ha sottolineato Vaia – “Questa giornata è ulteriore incentivo ad andare sempre più avanti alla costruzione di quella sanità che la pandemia ci ha detto che deve stare sul territorio. Questo è un successo che ne porterà altri se manteniamo questo spirito unitario. Occasioni come questa mi danno più coraggio nel credere in una sanità pubblica. Questa Regione sta dando il meglio di sé ma può essere ancora migliorata”.

Quale prima attività del “Checkpoint”, Plus Roma, in raccordo con ASP e Spallanzani, ha già organizzato un corso di formazione sulle tematiche della salute sessuale delle persone LGBT+ e della relazione di supporto alla pari.

 

Cod. HIV 21081