Una sessione specifica sull’argomento si è tenuta al Digital International Liver Congress™ 2020, caratterizzata da due discussioni interessanti sulle sfide associate all’uso di antibiotici in questa popolazione di pazienti.
La prima ha riguardato l’uso della profilassi antibiotica per i pazienti con cirrosi avanzata. L’argomento centrale a favore era l’associazione di infezioni batteriche, in particolare peritonite batterica spontanea, con elevata mortalità e rifiuto del trapianto di fegato.
La profilassi a lungo termine con norfloxacina sembra conferire un beneficio in termini di sopravvivenza a quelli con un basso contenuto di proteine del fluido ascitico, oltre a ridurre l’insorgenza di infezioni batteriche. Tuttavia non ha un impatto sulla mortalità in tutti i pazienti con cirrosi avanzata. Questo era un punto chiave nella controargomentazione secondo cui non dovrebbe esserci un approccio “taglia unica”.
È stato affermato che all’interno della cirrosi avanzata esiste un ampio profilo di malattia, il che significa che la profilassi antibiotica non sarà appropriata in tutti i pazienti. In particolare, il crescente rischio di multiresistenza ai farmaci (MDR) è stato citato come una delle ragioni principali per un approccio più personalizzato alla profilassi antibiotica e all’uso di approcci non antibiotici alla prevenzione delle infezioni.
Dopo aver ascoltato entrambi i lati dell’argomento, il pubblico ha votato in modo schiacciante a favore dell’uso della profilassi antibiotica solo per criteri specifici (96%) con il 4% che non utilizza mai antibiotici profilattici e il 6% che li utilizza nella maggior parte dei pazienti.
La seconda discussione ha affrontato l’uso della terapia antimicrobica ad ampio spettro e il ruolo della cessazione precoce come parte integrante della strategia di trattamento.
Gli antibiotici ad ampio spettro sono la misura più importante per migliorare la sopravvivenza nei pazienti con cirrosi e infezioni batteriche, indipendentemente dalla presenza di ACLF. Sono stati presentati dati a sostegno del loro uso obbligatorio per infezioni nosocomiali, infezioni nosocomiali in aree ad alto tasso di MDR e in pazienti con sepsi e shock settico.
Sebbene meno dello 0,1% dell’uso di antibiotici sia in pazienti con cirrosi avanzata ed è quindi improbabile che contribuisca allo sviluppo globale dell’MDR, la gestione degli antibiotici è fondamentale e la somministrazione di regimi antibiotici empirici deve essere ottimizzata.
Ciò dovrebbe essere ottenuto con una rapida riduzione dell’escalation per aumentare l’efficacia e ridurre la probabilità di resistenza. Sono necessarie strategie per guidare questo processo, comprese tecniche microbiologiche rapide, biomarcatori e sorveglianza epidemiologica.